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differenziale, in quanto la depressione può essere presente in concomitanza con condizio-
ni mediche croniche o disabilità, oppure essere conseguente a diverse malattie somatiche
e a trattamenti farmacologici.
In fase di valutazione lo psicologo deve considerare due punti chiave del percorso; il
primo concerne l’uso sistematico di strumenti di screening per la rilevazione della depres-
sione e il secondo l’adeguamento dei criteri diagnostici per il suo riconoscimento nell’an-
ziano. Per il primo aspetto, tra gli strumenti più fruibili in questo ambito si può citare la
Geriatric Depression Scale (GDS).
Disturbi d’ansia
Anche per i disturbi d’ansia, come per la depressione, l’età di esordio rappresenta un pun-
to importante da considerare, in quanto la sintomatologia può essere la prosecuzione di
una storia di disturbi iniziata nell’età adulta oppure manifestarsi per la prima volta nella
terza età.
A questo proposito viene pure segnalato che i disturbi a carattere fobico possono iniziare
nella terza età con paure specifiche spesso correlate a un cambiamento significativo nello
stato di salute (il timore per la malattia, la salute e la menomazione o il danno sono aspetti
distintivi delle fobie nella popolazione anziana rispetto a quella giovane-adulta) oppure
inerenti alle condizioni di sicurezza e controllo sul proprio ambiente e sui propri mezzi di
sostentamento. Per il disturbo d’ansia generalizzato si possono osservare due tipologie: la
prima caratterizzata da un esordio recente (inferiore a 5 anni) e in relazione temporale con
un evento di vita stressante significativo e la seconda caratterizzata dalla ripetizione-cro-
nicizzazione di un disturbo iniziato in età giovane adulta e persistente nel tempo; quindi si
potrebbe affermare che esistono aspetti specifici correlati con l’invecchiamento in termini
di tipologia di sintomi e di particolari paure probabilmente connesse con alcune tematiche
proprie dell’invecchiamento quali la salute fisica, la tutela sociale, l’autonomia e il con-
trollo. Da questo punto di vista, va sottolineato che le preoccupazioni per la perdita delle
persone significative e per la propria morte possono diventare delle vere e proprie paure
clinicamente rilevanti così come il tema della malattia propria e della malattia dell’altro;
anche l’autonomia e l’integrità fisica possono essere considerate come determinanti della
paura nella persona anziana; altri timori segnalati sono la preoccupazione di risultare inca-
paci, stupidi o sciocchi e questo rende ragione delle reazioni, certe volte marcate, durature
e sproporzionate in rapporto all’entità materiale dell’evento.
Come accennato in precedenza, il riconoscimento e l’inquadramento dei disturbi d’ansia
nella popolazione anziana risentono della sovrapposizione con altri disturbi quali la de-
pressione. I sintomi e le malattie somatiche possono da un lato indurre a una sottostima
del problema da parte dei professionisti e dall’altro, come già osservato per la depressio-
ne, risentire dell’attitudine degli anziani a privilegiare e a riportare solo alcuni sintomi
e a mascherarne o sottovalutarne altri in particolare quelli per i quali si teme il giudizio
sociale e lo stigma. 4
Lutto patologico
Numerosi studi attribuiscono alla perdita del coniuge il maggiore impatto nella scala degli
eventi stressanti, in particolar modo nei soggetti anziani, per i quali il legame con il coniu-
ge rappresenta uno dei rapporti più significativi e durevoli della vita; gli anziani che hanno
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