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messe e sulla valutazione della progressione di malattia nel corso del follow-up. Un esame
formale con strumenti standardizzati di primo livello comprende la somministrazione al
paziente del Mini Mental State Examination (MMSE) o del Milan Overall Dementia Asse-
sment (MODA) che permettono di quantificare il livello di deficit cognitivo del paziente.
Nelle situazioni in cui i deficit cognitivi sono ancora molto sfumati si possono utilizzare
batterie brevi di screening come l’Esame Neuropsicologico breve.
La valutazione neuropsicologica di approfondimento costituisce il secondo passaggio
diagnostico e viene formulata sulla base del metodo del test delle ipotesi, generalmente
all’interno delle seguenti aree:
• Intelligenza/Ragionamento logico
• Attenzione
• Linguaggio
• Funzioni esecutive
• Memoria a breve termine
• Memoria a lungo termine
• Prassia costruttiva
• Funzioni visuospaziali
La valutazione neuropsicologica di approfondimento viene utilizzata con l’obiettivo di
confermare il sospetto diagnostico di deterioramento cognitivo, definirne l’entità, caratteriz-
zarlo quantitativamente, contribuire all’inquadramento nosografico, fornire indicazioni di
carattere prognostico, offrire elementi per la programmazione dell’intervento terapeutico.
Valutazione affettivo-comportamentale e relazionale
La raccolta delle informazioni per effettuare questa valutazione riguarda:
4 La coscienza di malattia e il grado di consapevolezza (insight) delle difficoltà in
merito al disturbo. Per la valutazione dell’insight si può utilizzare la scala CIRS.
5 Le risposte affettivo-emotive conseguenti all’esordio e la progressione di malattia.
A tale scopo si può fare ricorso a strumenti di valutazione quali: Beck, GDS, scala
D del CBA, Cornell Depression Scale a cui si aggiungono le informazioni raccolte
tramite l’osservazione e il colloquio con i familiari.
6 Le risposte di adattamento e le risorse personali e relazionali disponibili che posso-
no influenzare sia le risposte affettive che quelle comportamentali.
7 I disturbi del comportamento. Per la valutazione possono essere utilizzati: NPI,
ICS, SVEBA e SRT.
Valutazione funzionale
L’importanza della valutazione funzionale è data dalla necessità di determinare il livello
di autosufficienza del anziano al fine di predisporre un piano di intervento individuale che
tenga conto delle condizioni e dei bisogni del soggetto. Questa valutazione può essere
effettuata in modo informale tramite il colloquio clinico, chiedendo come il soggetto ge-
stisce le azioni del vivere quotidiano o dall’incontro con coloro che assistono l’anziano.
Per la valutazione funzionale esistono scale di valutazione standardizzate delle attività del
vivere quotidiano; per le fasi iniziali di malattia si può utilizzare la IADL (Instrumental
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