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3. NEGLECT E INFANZIA: VULNERABILITÀ E AUTOMEDICAZIONE
In ragione di tale complessità e della sua estensione questa fase della vita rischia di diven-
tare una lunga sala d’attesa, un luogo angusto dal quale risulta difficile liberarsi. Per tale
ragioni in questi anni vi è stato un grande interesse per lo studio della vulnerabilità psico-
logica con il fine di intervenire precocemente rispetto all’esordio delle psicopatologie.
Le attuali conoscenze rispetto alle dinamiche della vulnerabilità psicologica nascono da
una vasta letteratura sul neglect (DeBellis, 2006), in cui il “child neglect is defined as
physical, medical, educational, and emotional neglect”. Il neglecting nell’accudimento
e nell’educazione dei bambini si esprime attraverso una lunga serie di eventi traumatici,
quali: maltrattamento, incuria, abuso, lutto, etc. Esistono evidenze sperimentali sui danni
permanenti che esperienze traumatiche come l’abuso (Prasad, 2005) determinano sullo
sviluppo psicologico e la comparsa di vulnerabilità specifiche anche rispetto alla depres-
sione precoce (Reinherz, 2003). Nella seguente tabella sono evidenziati gli aspetti critici
del neglect sullo sviluppo psicobiologico del bambini (DeBellis, 2006).
Le stesse considerazioni possono spiegare i comportamenti dei sensation seekers che
aspirano continuamente a forti attivazioni emozionali attraverso l’uso di sostanze o com-
portamenti a rischio. Esistono evidenze scientifiche che confermano come difficoltà del-
la mentalizzazione possono determinare deficit sul piano della regolazione degli affetti
(Giedd,2003), o che l’abuso o il lutto nell’infanzia sia determinante per produrre gravi
vulnerabilità (Hindley, 2006) o quanto sia importante promuovere corretti stili di attac-
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