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1.  analisi del problema
          2.  fase processuale della correzione del problema
          3.  fase  della  rilevazione  dei  risultati  ottenuti  con  la  sperimentazione  del  nuovo
             percorso.


          1.    ANALISI DEL PROBLEMA OVVERO FASE DIAGNOSTICA
               DEL RISCHIO

          Il rischio clinico definisce la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso,
          cioè subisca un qualsiasi danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario,
          alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza, che causa un prolungamento
          del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte. Pertanto
          partendo  dalla  considerazione  che  l’errore  è  una  componente  inevitabile  della  realtà
          umana,  diventa  fondamentale  riconoscere  che  il  sistema  può  sbagliare,  creando  le
          circostanze  per  il  verificarsi  di  un  errore  (clima  organizzativo  avverso,  presenza  di
          stress negli operatori, scarsa conoscenza delle tecnologie, carenze strutturali, ecc.) le
          quali restano latenti fino a quando un errore dell’operatore non le rende manifeste. In una
          organizzazione complessa quale un sistema sanitario l’errore e la possibilità di incidente
          non sono mai eliminabili, ma senz’altro più controllabili se vengono attivati i percorsi
          necessari all’analisi organizzativa, intervento e prevenzione.
          Sulla  base  di  tali  premesse  l’attuazione  di  indagini  sul  clima  organizzativo,  sulla
          soddisfazione dell’utente e sulla presenza di burnout dell’operatore possono consentire
          di  formulare  una  DIAGNOSI  DEL  DISAGIO  ORGANIZZATIVO-RELAZIONALE
          finalizzata all’individuazione di percorsi di miglioramento connessi:
          a.  all’organizzazione aziendale,
          b.  alla promozione di progetti per il miglioramento delle criticità significative emerse,
          c.  per il rafforzamento di abilità cognitivo-relazionali individuali.


          La  valutazione  del  rischio  psicologico-relazionale  prevede  la  seguente  valutazione
          multidimensionale:

          1.1 Valutazione organizzativa e del rischio aziendale
          1.2 Valutazione operatori
          1.3 Valutazione cittadini/utenti
          1.4  Valutazione  degli  incidents  reporting  misurati  nei  periodici  processi  di  qualità
          aziendali

          1.1  Analisi dell’organizzazione e del clima organizzativo


          La misurazione di indicatori del clima organizzativo prevede:
          •  la misurazione della centralità riferita dall’organizzazione al cliente/utente
          •  la  dimensione  della  relazione  professionale  (riconoscimenti  ottenuti,  informazioni
             disponibili, relazioni fra colleghi)
          •  la dimensione dell’organizzazione (modo in cui viene organizzato il lavoro, ripartizione
             dei compiti, carichi di lavoro, approvazione e condivisione dei percorsi per erogare)

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