Page 75 - Sipsot Libro Linee di Indirizzo_27_aprile
P. 75
Il Codice Deontologico degli Psicologi all’Articolo 21 ricorda che “Lo psicologo, a sal-
vaguardia dell’utenza e della professione, è tenuto a non insegnare l’uso di strumenti
conoscitivi e di intervento riservati alla professione di psicologo, a soggetti estranei alla
professione stessa…”.
c) in base alla cultura psicometrica specifica della professione di psicologo:
Si opta per il termine misurazione come funzione d’uso degli strumenti in quanto il termi-
ne Valutazione, nella sua accezione psicologica, implica un processo di analisi non solo
dei punteggi ottenuti dalla misurazione, ma anche delle sue correlazioni intrascale e intra
variabili sociodemografiche, della loro concordanza con i dati desunti dall’anamnesi e da
altre variabili ambientali.
E’ importante richiamare gli psicologi implicati nella gestione attuativa del TU 81/2008
art. 28 comma 2 alla formazione di una identità professionale basata su evidence based
psychology e sulla chiarezza dei passaggi metodologici che intervengono nella diagnosi
dello stress lavoro-correlato, qualunque sia il livello attuativo cui lo psicologo sia chia-
mato ad intervenire.
4.2 Promozione della salute e miglioramento della qualità della vita lavorativa
del personale dipendente
Il cambiamento più significativo nell’interpretazione dei processi eziologici relativi alla
salute è stato il riconoscimento dello stile di vita tra i fattori che influenzano la genesi di
molti disturbi.
Questo mutamento di prospettiva è da ricondurre ad almeno tre fattori: l’attenzione alla
salute intesa come fenomeno biopsicosociale e non più assenza di malattia, l’importanza
culturale e sanitaria assunta dalla prevenzione primaria e secondaria , la nuova prospetti-
va per cui il rischio è considerato fenomeno multicomponenziale, anzichè rispondente a
causalità diretta e lineare.
Il concetto di prevenzione sottende il tentativo di anticipare qualcosa che non è manifesto,
ipotizzando possibili scenari futuri. Conoscendo in anticipo i fattori che possono influire
negativamente sulla salute, non solo dell’individuo, possono essere intraprese tutte le mi-
sure che favoriscono una sensibile diminuzione dell’esposizione al rischio. Promozione
sottende una prospettiva di salute in positivo: non pone l’accento sui fattori che debbono
essere evitati, ma si orienta alla creazione di capacità, precondizioni, relazioni favorevoli
allo sviluppo di potenzialità personali e collettive.
La mission dell’Azienda Sanitaria è creare salute, prendendosi cura dei cittadini. Nel
perseguire questo obiettivo si dimostra di fondamentale importanza che l’organizzazione
si prenda cura delle proprie risorse umane. Un’ipotesi ampiamente condivisa lega lo stato
di salute degli operatori sanitari e dell’organizzazione a quello dei cittadini-utenti e la
qualità erogata alla qualità della vita lavorativa degli erogatori.
In tal senso attività di promozione della salute dei dipendenti e di prevenzione dei disagi
psico-fisici vanno nella direzione dello “star bene al lavoro”, a partire dal contributo a
migliorare la qualità della vita lavorativa e gli stili di vita (negli aspetti relativi all’attività
fisica, fumo, alimentazione, ecc…), alla prevenzione di burn-out, mobbing, stress orga-
nizzativo, all’attenzione al singolo lavoratore.