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Strettamente legato al concetto di salute organizzativa è il benessere organizzativo, che
risiede nella qualità della relazione esistente fra la persona e il contesto di lavoro.
Lo “stare bene al lavoro” è di fondamentale importanza sia per l’individuo sia per l’orga-
nizzazione:
- dal punto di vista del singolo lavoratore: la persona trascorre una gran parte del proprio
tempo sul lavoro ed esso influenza grandemente la sua qualità di vita;
- dal punto di vista dell’organizzazione: condizioni di scarso benessere organizzativo de-
terminano fenomeni quali: diminuzione della produttività, assenteismo, scarsi livelli di
motivazione, ridotta disponibilità al lavoro, carenza di fiducia, mancanza di impegno,
aumento di reclami e lamentele dai cittadini-utenti, diminuzione della qualità dei servizi
e delle prestazioni erogate.
Questi e altri indicatori di malessere sono il riflesso dello stato di disagio e malessere
psicologico di chi lavora. La riduzione della qualità della vita lavorativa in generale e
del senso individuale di benessere rende, pertanto, onerosa la convivenza e lo sviluppo
dell’organizzazione.
Il concetto di salute organizzativa suggerisce che le organizzazioni possano contribuire
o meno al benessere e influire direttamente sullo stato di salute dell’intero sistema, attra-
verso la definizione dei contesti di lavoro e l’adozione di alcune pratiche organizzative e
relazionali.
Allo stesso tempo, i lavoratori possono ampiamente contribuire al successo della loro
organizzazione a patto che si creino le condizioni per la loro sicurezza, per il soddisfaci-
mento dei bisogni di significato e di riconoscimento, per la considerazione delle esigenze
di apprendimento, informazione ed equità.
Quando l’organizzazione si prende cura e valorizza le proprie risorse umane, si ha un
conseguente aumento della qualità delle prestazioni erogate.
Con riferimento al progetto “Magellano “del Ministero per la Pubblica Amministrazione
e Innovazione (in precedenza “Programma Cantieri” del Dipartimento della Funzione
Pubblica), un’organizzazione può considerarsi in buona salute se:
- Allestisce un ambiente di lavoro salubre, confortevole e accogliente
- Pone obiettivi espliciti e chiari ed è coerente tra enunciati e prassi operative
- Riconosce e valorizza le competenze e gli apporti dei dipendenti e libera nuove poten-
zialità
- Ascolta attivamente
- Mette a disposizione le informazioni pertinenti al lavoro
- E’ in grado di governare l’espressione della conflittualità entro livelli tollerabili di
convivenza
- Stimola un ambiente relazionale franco, comunicativo e collaborativi
- Assicura rapidità di decisione, scorrevolezza operativa e supporta l’azione verso gli
obiettivi
- Assicura equità di trattamento a livello retributivo, di assegnazione di responsabilità,
di promozione del personale
- Mantiene livelli tollerabili di stress
- Stimola nei dipendenti il senso di utilità sociale contribuendo a dare senso alla giornata
lavorativa dei singoli e al loro sentimento di contribuire ai risultati comuni
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