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spazio a differenti interpretazioni sulle procedure attuative di controllo e gestione dello
stress lavoro correlato, come si evince da alcuni specifici riferimenti di seguito riportati.
2.2 Il quadro legislativo e le direttive
Oggi molteplici riferimenti legislativi nazionali e internazionali sollecitano interventi fina-
lizzati alla prevenzione dei rischi psico-sociali e allo sviluppo della salute organizzativa:
Codice Civile, articolo 2087: “Il datore di lavoro è tenuto ad adottare nell’esercizio del-
l’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono
necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro…”
D.Lgs. 81/2008, Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro, che oggi sostituisce il D.Lgs.
626/1994, cita l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro sulla
salute psico-fisica e richiede di programmare interventi per la prevenzione di “rischi par-
ticolari, tra cui anche quelli collegabili allo stress lavoro-correlato…”
Piano Sanitario Nazionale 2006-2008: “…la letteratura scientifica segnala, inoltre, la
crescita delle patologie cronico-degenerative ad eziopatogenesi spesso multifattoriale, le
patologie derivanti dai rischi psico-sociali connessi all’organizzazione del lavoro (stress,
burn-out, mobbing, etc.), quelle, infine, relative alle differenze di genere. I dati nazionali
sono sottostimati e non riflettono la situazione di effettiva incidenza nel nostro Paese delle
malattie professionali, senza dimenticare che infortuni e malattie conclamate non sono
l’unico aspetto, per quanto rilevante, delle possibili conseguenze del lavoro sul benessere
psico-fisico e morale delle persone”
Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del 24/03/2004: pone l’attenzione sulla
“capacità delle amministrazioni pubbliche di attivarsi, oltre che per raggiungere obiettivi
di efficacia e di produttività, anche per realizzare e mantenere il benessere fisico e psico-
logico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contri-
buiscano al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni”.
Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 27/04/2004: aggiorna l’elenco
delle malattie per le quali il medico ha l’obbligo di denuncia all’organo di vigilanza. Il nuo-
vo elenco prevede anche le “Malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell’orga-
nizzazione del lavoro”, fra le quali è possibile annoverare anche lo stress e il burn-out.
Accordo Interconfederale di Recepimento dell’Accordo Quadro Europeo 08/10/2004 sul-
lo stress lavoro correlato recepito in Italia il 9/06/2008: ha la finalità “di accrescere la con-
sapevolezza e la comprensione sullo stress lavoro-correlato da parte dei datori di lavoro,
dei lavoratori e dei loro rappresentanti” e “offrire un quadro di riferimento per individuare
e prevenire o gestire problemi di stress lavoro-correlato”.
Le generiche indicazioni proposte dal Testo Unico in tema di “valutazione”, “formazione
e informazione dei lavoratori” e “necessaria formazione” sullo stress-lavoro correlato ri-