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L’intervento psicologico nella promozione della salute
Indice
1. Definizione ..................................................................................................................58
1.1 Riferimenti legislativi .........................................................................................59
2. Lo psicologo all’interno della rete degli interventi .....................................................59
3. Interventi eleggibili .....................................................................................................60
4. Bibliografia e sitografia essenziale .............................................................................61
1. DEFINIZIONE
La promozione della salute è definita dall’OMS “il processo che mette in grado le persone
di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. … La salute è vista come
una risorsa per la vita quotidiana,…è un concetto positivo che valorizza le risorse perso-
nali e sociali, come pure le capacità fisiche” (Carta di Ottawa, 1986).
In quest’ottica il concetto di salute è associato al concetto di benessere, termine che è
entrato, insieme ad altri 9, nella revisione del Glossario della Promozione della Salute del-
l’OMS del 2005, e di cui sono considerati due aspetti fondamentali: “…la realizzazione
delle massime potenzialità di un individuo a livello fisico, psicologico, sociale, spirituale
ed economico, e l’appagamento delle aspettative del proprio ruolo nella famiglia, nella
comunità, nella comunità religiosa, nel luogo di lavoro e in altri contesti”.
In linea con queste indicazioni la psicologia della salute ha privilegiato nelle proposte
metodologiche e teoriche degli ultimi anni una concezione multidimensionale del benes-
sere, che riconosce l’importanza del contesto e delle relazioni sociali. In questo senso le
politiche del lavoro, dell’istruzione, dell’ambiente influenzano la salute nella sua acce-
zione più ampia. (Conferenze Internazionali di promozione della Salute Sundsvall 1991,
Jakarta 1997).
Promuovere il benessere non vuol dire negare il disagio, ma assumerne la complessità e
orientare l’azione allo sviluppo delle potenzialità; gli interventi si focalizzano non tanto
sugli individui, sulle loro inadeguatezze e il possibile rischio a cui sono esposti, ma si
propongono di individuare i punti di forza, per ottimizzare le risorse esistenti o potenziali,
individuali e dei contesti.
Questo approccio coinvolge più attivamente negli interventi sia i minori che gli adulti,
con la formazione di processi di empowerment; le persone e i gruppi non sono più fruitori
ma diventano protagonisti attivi degli interventi. Il documento I.U.H.P.E. (International
Union for Health Promotion and Education) stilato a Vancouver 2007 dal titolo ‘Delineare
il futuro della promozione della salute: le priorità per l’azione’ sottolinea ulteriormente: