Page 55 - Sipsot Libro Linee di Indirizzo_27_aprile
P. 55
vittime di maltrattamento e abuso, che quelli a favore degli adulti vittime di violenza,
comportano la presenza di relazioni coordinate tra istituzioni diverse.
Tra i problemi emergenti: i comportamenti da dipendenze senza sostanze risultano
sottostimati e non sufficientemente considerati meritevoli di attenzione clinica. Stanno
emergendo con sempre maggiore preoccupazione modalità di relazioni problematiche non
più – e non solo – “da e con” sostanze, ma da comportamenti, quali il gioco d’azzardo, le
dipendenze da: uso di Internet, acquisti compulsivi, sesso, esercizio fisico, lavoro…
Appare necessaria e non più rimandabile una seria attenzione ed una politica di sanità
pubblica nei confronti dei rischi psicosociali di gioco patologico e da dipendenze senza
sostanze. Si ritiene evidente come la definizione di corretta diagnosi e la predisposizione
di percorsi di trattamento indicati, multimodali e multifasici, si ponga come condizione
fondamentale per il buon esito degli interventi. Tuttavia pur non essendo di fronte ad un
singolo tipo di trattamento che possa essere definito “gold standard” o pratica migliore,
nel trattamento viene raccomandato l’utilizzo di strategie ed obiettivi che devono essere
sviluppati in relazione al cliente, tenendo conto delle condizioni di comorbidità ed altri
importanti fattori ambientali.
L’intervento psicologico con l’anziano costituisce una risposta prioritaria nella declinazione
degli interventi sui bisogni emergenti, non solo per il rilievo epidemiologico costituito
dall’invecchiamento della popolazione.
La competenza psicologica rispetto alla persona anziana viene declinata lungo un continuum
che va dalla condizione di normalità a quella di patologia conclamata, passando per una
vasta “area grigia” di confine dove troviamo sia le condizioni pre-cliniche, destinate a
virare verso la patologia in assenza di interventi preventivi adeguati, sia particolari
condizioni di fragilità che possono spostarsi verso i poli della normalità o della patologia
a seconda della presenza/assenza di interventi di promozione della salute. Particolare
attenzione viene posta all’integrazione ed al supporto ai familiari e caregivers.
Il penultimo blocco di allegati evidenzia i modelli di intervento psicologico in Ospedale e
nelle aree ad elevata complessità assistenziale.
Le modificazioni intercorse nell’organizzazione clinica dei processi di cura, nelle
modalità e tempistiche di degenza ospedaliera e nel coinvolgimento del malato nelle scelte
terapeutiche e nel consenso alle cure (compente to consent to health care), richiedono
maggiori competenze multiprofessionali e di integrazione. La richiesta di supporto
psicologico accomuna tutte le aree ospedaliere. Nel contesto ospedaliero prendersi cura
della persona malata si traduce nella comprensione non solo dei meccanismi patogenetici
implicati, ma anche dei vissuti familiari e personali associati alla malattia, attraverso
l’analisi della domanda di cura, la condivisione delle emozioni associate alla malattia, la
costruzione di un piano di trattamento finalizzato alla promozione di un ruolo attivo della
persona malata nella gestione della sua condizione.
Nelle aree ad elevata complessità assistenziale il rapporto operatore-paziente ha
caratteristiche peculiari; come conseguenza diretta delle patologie e delle attività che
vengono svolte al suo interno, si sviluppano problematiche emotive, psicologiche e
relazionali che incidono sulla qualità dell’intervento terapeutico e anche sul clima emotivo.