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organizzativa dei percorsi medesimi.
Oltre al contenuto di cura e assistenza, i percorsi assumono anche un significato di conte-
nimento dei costi; tale effetto deriva senza dubbio dalla diminuzione delle pratiche inutili
o dannose e dall’uso più efficiente delle risorse, in vari ambiti del processo di cura e as-
sistenza.
2.2 Proposta di classificazione dei LEA psicologici
A partire dall’analisi delle attività psicologiche le cui prestazioni sono già da tempo codi-
ficate e/o protocollate in maniera sufficientemente dettagliata in appositi protocolli, pro-
cedure o quant’altro sarà possibile praticare in modo abbastanza puntuale e circoscritto
l’analisi delle prestazioni negli ambiti di attività delle funzioni che raccolgono la fetta più
importante dell’attività istituzionale dello psicologo.
Laddove esistono le struttura complesse di Psicologia sarà possibile procedere a:
a) identificare, all’interno delle funzioni storicamente svolte dalle Strutture di Psicologia
la gamma delle prestazioni, delle attività psicologiche e dei processi assistenziali eroga-
ti;
b) individuare, nell’ambito di tali funzioni, i processi assistenziali psicologici strutturati,
cioè codificati a livello di accordi, documenti, protocolli o altre normative locali o nazio-
nali, e i processi di assistenza psicologica non strettamente riconducibili a quanto prima
definito;
c) raggiungere obiettivi di omogeneizzazione degli standard assistenziali qualitativi e
quantitativi all’interno delle funzioni individuate;
d) determinare gli standard di erogazione e imputare correttamente l’attività prestazionale
ai profili di cura previsti dai LEA.
La logica seguita è legata alla complessità insita nel lavoro psicologico.
Bisogna considerare il fatto che pazienti, contesti di erogazione e obiettivi degli interventi
psicologici possono essere molto diversi e non immediatamente confrontabili (case mix a
differente complessità). Per questo motivo si è pensato di parametrare i percorsi assisten-
ziali psicologici per livelli differenziati, in funzione:
a) della natura del bisogno sotteso alla domanda di intervento;
b) della complessità dell’intervento, indicatore definito in funzione della presenza di vari
criteri quali, ad esempio, la numerosità delle figure professionali coinvolte nel piano as-
sistenziale individuale;
c) della durata degli interventi, del luogo principale di erogazione, dei bisogni socio - sa-
nitari presenti e della loro valenza istituzionale in relazione ai protocolli e agli accordi di
programma adottati:
d) dell’intensità dell’intervento.
In questo modo è possibile riorganizzare i percorsi psicologici attribuendoli ad alcuni
profili generali di assistenza psicologica differenziati secondo i criteri su elencati.
2.3 Individuazione dei profili di assistenza psicologica. I contenitori dei LEA
Sono stati ipotizzati tre grandi contenitori allo scopo di differenziare il diverso grado di
integrazione delle attività psicologiche e dei processi professionali.
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