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2.   L’AMBITO DI SERVIZI DI EMERGENZA–URGENZA
               (118 - Pronto soccorso)

          2.1  La Normativa


          Non esiste una normativa specifica per l’intervento psicologico nel sistema di Emergenza
          – Urgenza delle Aziende Sanitarie. Esiste invece, relativamente all’ambito della formazio-
          ne del personale operante nel sistema si emergenza-urgenza, la Deliberazione 22 maggio
          2003 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Au-
          tonome di Trento e Bolzano che recepisce le “Linee guida su formazione, aggiornamento,
          e addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/urgenza”
          elaborate in accordo con il Ministero della Salute.
          Nel delineare il livello di formazione di base specifica per medici e infermieri oltre agli
          “obiettivi clinico – assistenziali e organizzativi” vengono indicati anche gli “obiettivi
          relazionali”, così declinati: “1. acquisizione delle capacità di aiuto; 2. conoscenza e
          metodologia del lavoro di gruppo; 3. conoscenza della metodologia per la gestione dello
          stress e dei conflitti; 4. acquisizione delle capacità di relazione nelle comunicazione tra
          le diverse componenti della rete di emergenza”. Per il restante personale di soccorso,
          dipendente e volontario, autisti inclusi, tra gli “obiettivi assistenziali e organizzativi”
          da conseguire viene più succintamente indicata la “capacità di relazione con l’èquipe e
          l’utenza”.
          Esiste tuttavia una organizzazione non univoca e non diffusa di servizio di assistenza
          psicologica presso grandi Ospedali rivolta ad utenti, familiari e soccorritori dei servizi del
          118 e Pronto Soccorso ospedaliero.

          2.2  Le esperienze


          Tra le ASO-ASL che hanno definito protocolli per l’intervento psicologico e la pronta
          disponibilità e reperibilità degli psicologi dipendenti in integrazione anche con psicologi
          liberi professionisti in convenzione, si segnala l’Azienda USL Valle D’Aosta e di recente
          l’Azienda Sanitaria di Bolzano e progetti pilota presso il policlinico di Siena e l’Umberto
          I di Roma).
          Una esperienza recente (G.Trabucco, F.Buonocore) ha evidenziato che l’intervento dello
          psicologo in un Reparto di emergenza-accettazione si esplica in via “diretta” nelle situa-
          zioni di “crisi” ove richiesto, in via “indiretta” tramite gli operatori, oppure utilizzando
          entrambe le modalità.
          L’approccio psicologico si articola secondo un “modello integrato” prevedendo interven-
          ti, contemporaneamente, a livello:
          -	 Formativo: rivolto agli operatori mediante programmi di formazione psicologica di
             tipo esperienziale condotti secondo la metodica “Balint” ed attraverso seminari teorici
             di approfondimento sulle tematiche proprie del lavoro in emergenza (trauma, crisi, co-
             municazione, gestione dell’aggressività, il lutto, ecc.), per fornire abilità, comprendere
             i rischi e i fattori di sicurezza.
          -	 Assistenziale: rivolto ai pazienti ed ai loro familiari integrando la presenza dello psi-
             cologo nello staff medico-infermieristico per la gestione, secondo protocolli d’inter-

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