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durre, insieme a tutti gli operatori del soccorso, ad uno stato di maggiore equilibrio le per-
          sone e la comunità colpita e, nello specifico professionale, di ristabilire il funzionamento
          psicologico e sociale delle persone e delle comunità, limitando il verificarsi di problemi e
          difficoltà psicologiche.


          Gli interventi psicologici si diversificano negli strumenti usati, nelle modalità di attuazio-
          ne e negli obiettivi in relazione alla specificità dei contesti , alle caratteristiche dei destina-
          tari e al periodo in cui si attuano in rapporto al momento in cui si è realizzato l’evento.

          Nella fase iniziale lo scopo è di riorientare le vittime proteggendole da ulteriori traumi,
          e di rispondere alle esigenze primarie compreso la necessità di ricongiungimento con i
          familiari.
          Successivamente l’aiuto offerto mira a facilitare la comprensione dell’accaduto e la capa-
          cità di fronteggiare le possibili conseguenze e la ripresa della quotidianità.
          Spesso nelle fasi di post-emergenza e di riabilitazione si elabora o si partecipa all’elabora-
          zione di un progetto di intervento psicosociale che preveda un insieme di azioni finalizza-
          te a ripristinare, potenziando le risorse locali, la funzionalità individuale a livello di salute
          psicofisica e di dotazione di conoscenze e competenze del singolo, le relazioni sociali e la
          rete di supporti presenti nel contesto relazionale, il sistema culturale–valoriale entro cui si
          inserisce l’esperienza degli eventi e l’attribuzione ad essi di significato.

          Rispetto ai soccorritori l’intervento psicologico prevede, oltre che un contributo alla se-
          lezione dei volontari, innanzitutto una specifica formazione che consenta agli operatori di
          conoscere le principali possibili emozioni che si attivano di fronte alla richiesta di inter-
          vento nell’emergenza e le relative difese.
          In seguito prevede un sostegno e un’offerta di contenimento emozionale accogliendoli in
          uno spazio di ascolto che permetta di condividere e metabolizzare le emozioni e/o l’utiliz-
          zazione di tecniche di Defusing e di Debriefing psicologico nel post-emergenza.
          Il Debriefing in particolare è attualmente considerato anche un valido strumento psicolo-
          gico per le vittime soprattutto se caratterizzate da un’omogeneità nel grado di esposizione
          al trauma.

          I diversi tipi di attività possono essere così riassunti:
              a)  coordinamento e addestramento dell’Equipe Psicosociale
              b)  triage psicologico presso il PMA (Posto Medico Avanzato)
              c)  sostegno psicosociale nel centro di raccolta
              d)  colloquio psicologico di sostegno individuale, familiare o di gruppo
              e)  tecniche di stabilizzazione emotiva in situazioni acute
              f)  debriefing psicologico per i soccorritori
              g)  somministrazione questionari per casi a rischio PTSD
              h)  attivazione dei servizi psicologici per interventi psicoterapeutici
              i)  formazione dei soccorritori

          Nel campo della Psicologia dell’emergenza operano come associazioni di volontariato
          professionale Sipem e Psicologi per i popoli.

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