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-  coppie di genitori separati che mantengono rapporti, altre che invece tendono a non
                incontrarsi e ad evitarsi;
             -  “separazioni in casa” tra coniugi, in cui la coppia sceglie di separarsi continuando
                a vivere insieme;
             -  altre forme di convivenza familiare nelle quali è difficile rintracciare il modello
                tradizionale. Ci si riferisce, ad esempio, a tutta la gamma delle figure che si trovano
                nelle famiglie cosi dette “ri-composte” nelle quali la caratteristica appunto è l’am-
                biguità, la contraddizione, se non proprio l’antinomia.
          Anche dal punto di vista degli attaccamenti le dinamiche sono molto più complesse e certi
          schemi appunto sembrano non essere più sufficienti.

           4.   CRISI DEI RAPPORTI GENITORI - BAMBINO


          Riprendendo un’immagine dell’antropologo Prof. Clemente che è stata in parte modi-
          ficata, i bambini si potrebbero definire come “ diamanti solitari”, vere e proprie pietre pre-
          ziose che per la loro bellezza e rarità vengono tenuti a parte, isolati, o inseriti in “corone” e
          diademi e poi protetti con misure eccezionali . Il bambino “diamante- solitario” risulta tale
          perché, come si è visto, la famiglia italiana è sempre più piccola mentre la popolazione
          invecchia, per cui si assiste al fenomeno di una vera e propria “rarefazione” dell’infanzia,
          e poiché non ha più fratelli né cugini, il bambino spesso si trova da solo, al centro di una
          famiglia, circondato da una miriade di anziani che fanno da corona, riverendolo.
          In questo tipo di famiglia le questioni relazionali, le gelosie, le appartenenze, i legami o per
          meglio dire gli “attaccamenti” sono tutti da “ri-studiare” e rivedere e creano “nodi” relazio-
          nali che sono tutti dei problemi nuovi per chi se ne deve occupare. Questi bambini di oggi
          comunque sono tutti sani, belli, curati, allenati e vezzeggiati. Sono bambini che, dal punto
          di vista affettivo, sono “riforniti” e allattati. Spesso però, trascorsa una prima infanzia mor-
          bida, si trovano soli per gran parte della giornata perchè i genitori lavorano fino a sera. Que-
          sti bambini sono diversi da quelli delle generazioni precedenti in quanto ad esperienze: per
          loro non è possibile sperimentare esplorazioni reali dell’ambiente. I bambini di oggi non
          possono uscire di casa e andare a scuola da soli, vanno, accompagnati, a fare sport in luoghi
          chiusi (piscine, palestre, campetti artificiali) oppure stanno in casa, frequentemente davanti
          alla tv o al computer. Sono quindi spesso resi fragili da questa atmosfera rarefatta che hanno
          respirato e risultano sempre più spesso “delusi” nel confronto con gli ambienti educativi e
          di socializzazione, lo “scontro” con la realtà li mette a forte disagio perchè, essendo allenati
          a stare sempre “al centro” e a vincere senza lottare, mal sopportano lo scontro con la realtà
          rappresentata dagli altri bambini loro “simili” e da altri adulti con funzioni educative.
          Questi bambini sono stati quindi molto, troppo “rispecchiati” e alla fine rischiano di es-
          sere fragili e soli.

          5.   CRISI DELL’ “ADULTITÀ” - OVVERO DEGLI ADULTI
               CHE HANNO COMPITI EDUCATIVI

          5.1  I genitori


          In questa famiglia moderna i genitori sono spesso genitori “amici”, amici in quanto omo-

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