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Sul piano psicologico-clinico, la presa in carico precoce e continuativa, dall’inserimento
in lista di attesa fino al follow-up, oltre a migliorare la compliance, l’aderenza al trat-
tamento e di conseguenza l’adattamento, si caratterizza come un contributo fattivo alla
umanizzazione dell’assistenza ed al miglioramento della qualità di vita.
1.4 Esperienze sul campo, interventi già attivati, Protocolli localmente concordati
di Buone Pratiche
A) DONAZIONE
Nel processo di donazione, i familiari del potenziale donatore e gli operatori delle Unità
di Anestesia e Terapie Intensive giocano un ruolo molto importante perché entrambi sono
determinanti ai fini del consenso al prelievo.
In Italia, la Legge 91/99 riconosce agli operatori un ruolo centrale nella diffusione della
cultura della donazione e del trapianto, in quanto essi costituiscono un veicolo efficace
d’informazione e di sensibilizzazione e possono, con le loro opinioni, influenzare le scelte
che i cittadini faranno per sé e per i propri familiari.
Protocolli già attivati di interventi psicologici a sostegno dell’attività di donazione (sup-
porto ai familiari, agli operatori, formazione e informazione) sono presenti in tutta la Re-
gione Veneto, nella Regione Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia, Lombardia,
Trentino Alto-Adige e molte altre, ma in maniera ancora frammentaria e poco coordinata.
B) TRAPIANTO
Nei percorsi di trapianto di organi e tessuti ai fini dell’efficacia e della qualità di vita dei
pazienti, è necessario integrare gli aspetti medici e quelli psicologici in un approccio uni-
tario che si sviluppi nella prospettiva di continuità delle cure e di supporto ai familiari,
valutare precocemente il paziente, conoscere in anticipo le possibili criticità e predisporre
gli interventi necessari, ottimizzando le risorse e personalizzando l’assistenza.
Nel percorso di valutazione è importante che i pazienti più problematici vengano presi in
carico e seguiti con un programma di preparazione e di supporto psicologico lungo tutto il
periodo della lista d’attesa, coinvolgendo anche i familiari. Nel periodo della lista di attesa,
l’andamento della situazione emotiva e psicologica di ciascuno dovrebbe essere periodica-
mente verificata ed ogni variazione critica venir approfondita nell’equipe multidisciplinare.
L’efficacia di questo approccio metodologico è verificabile nei dati di follow-up.
Protocolli già attivati di interventi psicologici a sostegno del percorso di trapianto
(work-up, lista d’attesa, trapianto, post-trapianto, follow-up, supporto ai pazienti e ai loro
familiari, sostegno e formazione agli operatori) sono presenti nei Centri Trapianto del-
la Regione Veneto, nella Regione Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana,
Sicilia, Trentino Alto-Adige e molte altre, ma in maniera ancora frammentaria e poco
coordinata.
1.5 Riferimenti Normativi e Documentali
• World Medical Association Statement on Human Organ Donation and Transplanta-
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