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2.2 L’approccio integrato: la promozione della qualità di vita
Nella gestione delle malattie croniche, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha sotto-
lineato l’importanza di promuovere la migliore qualità di vita possibile, anche favorendo
un ruolo di responsabilità del malato e dei suoi familiari all’interno di un rapporto di col-
laborazione e reciprocità con lo staff curante.
A livello internazionale, si è sviluppato un ampio dibattito su come indagare e potenziare
la salute ed è stato introdotto un nuovo concetto, quello di qualità di vita.
Gli obiettivi diagnostici e terapeutici sono stati indirizzati al miglioramento della qualità
della vita intesa come la percezione soggettiva che un individuo ha della propria posizio-
ne nella vita, nel contesto di una cultura e di un insieme di valori nel quale vive, anche
in relazione ai propri obiettivi, aspettative e preoccupazioni. Il concetto di qualità di vita
risulta ad ampio spettro, riguarda la percezione della propria salute fisica e psicologico-
emotiva, dal livello di indipendenza, alle relazioni sociali ed ambientali.
L’introduzione di questa nuova dimensione concettuale ha consentito di restituire una ri-
levanza determinante alla soggettività e individualità del paziente, estromesse per decenni
dal processo diagnostico e terapeutico dell’atto medico.
L’ampio dibattito sviluppatosi attorno a questo tema e l’alta domanda di intervento psico-
logico, da parte di pazienti, familiari ed operatori, ha prodotto una varietà di approcci che
hanno reso disponibile la validazione di diversi strumenti di rilevazione. Inoltre, le stra-
tegie terapeutiche finalizzate al controllo della malattia si sono arricchite di un repertorio
quanto mai ricco e complesso teso alla promozione del cambiamento dello stile di vita per
favorire l’adattamento e la qualità di vita.
Parallelamente, si è sviluppato un prezioso contributo nell’ambito della Psicologia del-
la Salute teso alla comprensione dei fattori psicologici che favoriscono atteggiamenti e
comportamenti che promuovono il benessere, proteggono la salute ed inibiscono i fattori
di rischio.
2.3 Specificità professionale degli strumenti e del trattamento
L’evento morboso, con valenze diverse in base alle caratteristiche ed alle fasi del ciclo
vitale, costituisce un elemento destruente dell’io corporeo, delle relazioni familiari e so-
ciali, e della progettualità soggettiva ed impone un processo riparatore che gradualmente
aiuti il soggetto ed il contesto ad effettuare un percorso adattivo tale da raggiungere una
condizione di accettazione dell’evento e delle limitazioni che permetta la ricostruzione di
una prospettiva di vita con caratteristiche di evoluzione e di unitarietà del soggetto con
il contesto. L’intervento psicologico classico centrato sulla diade paziente-psicoterapeuta
si armonizza al contesto ospedaliero in una visione sistemica e globale che comprende
il triangolo equipe curante - paziente - famiglia, all’interno dell’organizzazione sanita-
ria e della più ampia comunità. In questa prospettiva l’intervento psicologico, rivolto al
paziente, consente di favorire il cambiamento dello stile di vita, integrare il danno fisico
e ridefinire i confini dell’Identità; nei confronti dei familiari può favorire lo sviluppo di
modalità familiari supportive; nei confronti degli operatori può promuovere l’acquisizio-
ne di abilità relazionali efficaci. L’intervento rivolto all’organizzazione anche rispetto ad
equipe curanti esposte a tipologie di pazienti particolarmente gravose, funge da facilitato-
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