Page 222 - Sipsot Libro Linee di Indirizzo_27_aprile
P. 222
lemma: psicologo, psichiatra, neuropsichiatra, neurologo, psicoterapeuta, pedagogista,
sociologo, educatore e più recentemente counsellor e coaching, tutte professioni che am-
piamente attingono alla scienza psicologica e alle sue ricerche di base, ma che non neces-
sariamente ne definiscono le abilità professionali.
Occorre una lettura attenta dell’evoluzione dei concetti di salute psicologica e di malattia
mentale, infatti la comunicazione multimediale ha portato il cittadino ad una maggior
consapevolezza dei propri bisogni e ad una maggiore competenza sulle cure. E’noto ad
esempio come, molto spesso, il cittadino a fronte di un disagio psicologico rifiuti la con-
sulenza psichiatrica, che è l’offerta istituzionale prevalente, e conseguentemente possa
trovare risposte nella pratica libero professionale, non a tutti accessibile.
L’organizzazione delle prestazioni inerenti la psiche deve essere quindi ricondotta ad una
modellistica bio-psico-sociale di analisi dei bisogni e dei problemi inerenti la salute psi-
cologica e alla relativa specificità della formazione professionale.
Occorre una cultura dell’integrazione tra professioni dedicate, un rispetto reciproco delle
competenze e dei settori di intervento e l’avvio di indirizzi standard di riferimento come
suggerisce la recente risoluzione del parlamento Europeo del 19 febbraio 2009 (P6-TA
(2009)0063) per un patto sulla salute mentale ed il benessere del cittadino.
Viceversa, come esempio negativo, valga la lettura delle attuali offerte di mercato “testi-
stiche” e “formative” per la valutazione dello stress lavoro-correlato, recentemente intro-
dotto dal D.Lg 81/2008, da cui si desume che un corso di 20 ore è in grado di sostituire
un training formativo in psicodiagnostica o in tecniche della comunicazione o di gestione
dello stress, acquisito in un quinquennio e oltre.
D6. E’FUNZIONALE AL SERVIZIO SANITARIO E ALLA PUBBLICA AMMINI-
STRAZIONE MANTENERE UNA PSICOLOGIA ORGANIZZATA SUL MODEL-
LO TRADIZIONALE CHE VEDE LO PSICOLOGO AFFERENTE ALLE STO-
RICHE AREE DEI SERVIZI DI NPI, DSM, SERT… SECONDO LE DIVERSE
POLITICHE ORGANIZZATIVE REGIONALI?
R6 No, la frammentazione della competenza psicologica in servizi e dipartimenti vari
impedisce la possibilità di organizzare in modo incisivo la risposta ai bisogni di salute
emergenti: della persona, della Comunità e delle Aziende Sanitarie. Riorganizzare le com-
petenze e ottimizzare le risposte della Psicologia secondo la logica dei servizi autonomi,
vuol dire non solo valorizzare le eccellenze attualmente disperse, ma soprattutto risponde-
re ad un necessario processo di semplificazione dei percorsi di accesso e di erogazione de-
gli interventi con una conseguente riduzione degli sprechi e delle inutili sovrapposizioni.
Ottimizzando le risposte, organizzate in servizi autonomi di Psicologia, diventa possibile
rispondere ai bisogni sollecitati dal Ssn e dal processo di aziendalizzazione. Gli interventi
psicologici si declinano allora trasversalmente alle strutture delle Aziende Sanitarie Re-
gionali. La trasversalità degli interventi, come è possibile verificare dall’esperienza di un
centinaio di Servizi di Psicologia sul territorio nazionale, permette di ampliare ed integra-
re le risposte psicologiche dal versante dell’organizzazione alla clinica. Sul versante orga-
nizzativo le Strutture di Psicologia diventano funzionali nel fornire risposte ai bisogni dei
Servizi dell’Azienda Sanitaria con attività di supporto: sia di formazione psicologica e di
sostegno al personale sanitario per favorire il processo terapeutico e contenere il disagio
222