2° parte
ANALISI DEI RISULTATI
Lâobiettivo della somministrazione
del questionario riguarda l'analisi degli interessi e degli
atteggiamenti dei ragazzi del campione.
Il campione è costituito
da 135 soggetti del biennio, così suddiviso:
- 4 classi del ragioneria (1A, 2B, 1E, 2F)
- 2 classi del geometra. (1C, 2B).
Nell'esigenza di tutelare la
privacy dei soggetti intervistati i dati non sono stati esaminati
in maniera analitica, né per tipo di corso, né
per classi; come pure non sono state fatte estrapolazioni per
sesso all'interno delle classi. L'unica suddivisione sul campione
complessivo è stata la suddivisione in maschi e femmine,
per osservare la tipologia delle risposte nei due sessi.
Per una maggiore chiarezza analitica abbiamo, volta per volta,
riportato le tabelle riassuntive dei risultati, presentando
di seguito anche la lettura delle categorie considerate. Per
alcune tabelle, le cui variabili presentano una certa omogeneità,
abbiamo effettuato un raggruppamento, con l'interpretazione
riferita alla categoria.
La presentazione delle varie tabelle rispetta l'omogeneità
dei contenuti e non la sequenza di presentazione degli
items del questionario. Le prime domande del questionario, relative
al contesto familiare cercano di evidenziare come questo
viene vissuto, in alcune situazioni, dal ragazzo.
Con la prima domanda abbiamo
chiesto ai ragazzi del campione chi, secondo loro, ha
più responsabilità in famiglia:
- il 77.78% ha risposto "il padre"
- il 2O,47 ha risposto " la madre".
Alla richiesta se è necessario avere delle regole nell'ambito
della famiglia:
- il 65.93% risponde "a volte"
- il 31% risponde "sempre".
L'emergenza della individualità dell'adolescente fa sentire
il proprio peso in questa domanda, dove tutto deve essere messo
in discussione, soprattutto le regole della famiglia.
L'egalitarismo, che contraddistingue
il bisogno di essere riconosciuti, fa rispondere che le regole
in famiglia devono essere stabilite da "tutti di comune
accordo" (70.23%).
La facoltà di intervenire
in caso di lite tra fratelli è egualmente riconosciuta
per i genitori (43%), ma non tollerata in generale (42%).
Alla quinta domanda è
riconosciuta l'autorità paterna (35,82), rispetto alla
madre e ai figli, nel processo decisionale riguardo alla soluzione
di un problema. E' espressa, con maggiore evidenza sopra tutte
le altre soluzioni, la necessità che la decisione sia
condivisa da tutti (55,97%).
I contesti formativi allargati,
la scuola , il gruppo dei pari ripropongono ai giovani
problemi che già si presentano nel contesto familiare.
Il gioco rappresenta il momento di identificazione con alcuni
modelli di comportamento, per esempio la relazione con la regola.
L'adulto, arbitro e punto di riferimento comincia a lasciare
il posto ad un interlocutore più flessibile, che si ritrova
ad avere il compito prioritario e intenzionale della socializzazione.
Anche l'idea del tempo, il tempo
libero, consente di rivalutare momenti comunitari, creando situazione
che spesso producono fenomeni non desiderati né previsti,
come ad esempio la noia.
La noia ha specifiche connotazioni di difesa della personalità,
che si mette in moto quando si verifica uno squilibrio tra le
spinte motivazionali interiori e le qualità, caratteristiche
dello stimolo esterno.
Alla luce di queste considerazioni, emerge la necessità
di organizzare interventi nell'ambito dei contesti formativi,
in maniera tale, da far si che ogni momento del presente dei
soggetti in età evolutiva si qualifichi attraverso:
- lo stimolo alla formazione,
- al potenziamento delle capacità del singolo,
perdendo così la caratteristica del tempo vuoto ed improduttivo.
Il tempo libero deve essere
organizzato in maniera da distogliere l'attenzione da situazioni
di competitività, di superiorità fisica, per soffermarla
su situazioni che permettono di essere a tutti soggetti
umani, che operano ognuno, a seconda della propria personalità
e capacità, per un cambiamento della società.
La organizzazione del tempo
libero lo trasforma in tempo impegnato e determina l'incontro
di generazioni diverse che si ritrovano a scegliere obiettivi,
programmare interventi e attività che diano una connotazione
qualitativa alla vita.
Per i ragazzi può essere un tempo in cui, abituandosi
a prendere iniziative e a comunicarle, possono maturare
capacità decisionali e di assunzione di responsabilità,
che sono gli unici mezzi per la crescita personale e collettiva.
Lo scambio con l'adulto è
un momento di conflittualità di opinioni, di idee, che
diventa momento di confronto costruttivo si può costruire
un progetto formativo, che si realizzi, ad esempio, attraverso
l'animazione ottenendo così la liberazione del
tempo individuale dalla schiavitù del consumismo e della
passività .
I contesti formativi che risultano i più adatti
per iniziare questo processo di cambiamento sono proprio la
famiglia e la scuola, che solo così realizzano progetti
di formazione individuale e sociale veramente significativi.
La necessità di utilizzare
le regole è riconosciuta dal nostro campione nelle attività
di gioco (91%). L'utilizzo delle regole è maggiormente
riconosciuto in attività tra pari, dove l'uguaglianza,
anche dei diritti, è riconosciuta dai partecipanti,
maggiormente che in famiglia, dove di solito chi detiene le
regole è il padre , o comunque la coppia genitoriale.
Il giovane adolescente, per il 60%, preferisce i giochi di società
.
Il gioco indicato nei nostri
items rappresenta un momento formativo dei valori, sia per quanto
riguarda la relazione tra i coetanei, sia per quanto riguarda
la strutturazione di particolari capacità cognitive creative,
e morali.
Abbiamo così voluto, attraverso queste domande relative
al gioco e alle regole che lo disciplinano, sondare se esiste
nei nostri ragazzi tale momento.
I tipi di gioco che i ragazzi preferiscono sono rispettivamente:
- i giochi di società
(60%);
- i giochi agonistici (24,44%);
- i giochi con le carte (12,59)%.
Quando chiediamo se occorre
conoscere le regole prima di iniziare un gioco una percentuale
molto alta (91,11%) risponde che queste devono essere conosciute
bene.
La regola è vista come:
- un modo per disciplinare il gioco (49,63%);
- come un modo per rendere il gioco uguale per tutti (37,04%).
Nel gioco la necessità
di disciplinare e quella di eguagliare, nascono dalla percezione
del pericolo che qualcuno possa partire avvantaggiato.
Con la domanda successiva (ved. tab.10) abbiamo voluto sapere
dai ragazzi se le regole all'interno del gioco, si possono modificare:
- a volte per la maggior parte (62,96%);
- mai per il (25,93%).
Le regole possono essere modificate quando tutti i partecipanti
sono dâaccordo (82,35%).
Un altro contesto formativo degli interessi è il rapporto
relazionale e il proprio ruolo nei vari gruppi.
Uno dei primi processi dinamici che avvengono nel gruppo è
la scelta reciproca che i soggetti fanno delle persone che hanno
orientamenti e atteggiamenti simili.
Le domande del questionario
procedono addentrandosi nel contesto delle relazioni che i soggetti
hanno nel tempo libero, chiedendo ai ragazzi con quanti
compagni di scuola trascorrono il tempo libero:
- il 32,59% trascorre il tempo libero con più di
tre;
- il 30,37% meno di tre;
- il 25,93 con nessuno.
Nella domanda 12 (ved. tab.13) abbiamo chiesto loro che tipo
di attività svolgono nel tempo libero :
- per il 38,78% dei ragazzi l'attività preferita sono
gli hobbies;
- seguono le passeggiate con il 29,59%.
Successivamente chiediamo quale
è il parametro valutativo di riferimento nello scegliere
un amico; il parametro valutativo prioritario risulta essere:
- la simpatia (77,04%);
- mentre l'intelligenza viene indicata da una percentuale bassa
(20%).
Nel rapporto con gli amici emerge
che dai nostri ragazzi viene considerato più importante
affrontare i problemi in modo simile (65,19%) e, avere lo stesso
parere, da una percentuale bassa (23,70%).
Continuando abbiamo chiesto
ai ragazzi che tipo di comportamento avrebbero adottato in caso
di lite tra un amico ed un estraneo. Il 36,30% risponde che
non vuole sentire nessuna versione dei fatti e cerca di farli
riappacificare, mentre il 28,89% risponde che in ogni caso difende
lâamico.
Abbiamo voluto sapere che modalità
di relazione ritengono di assumere allâinterno di un gruppo
di lavoro.
Il 58,96% preferisce aspettare prima di scegliere il proprio
ruolo, mentre il 30,60% cerca di seguire ciò che gli
altri suggeriscono.
A questo punto consideriamo
il contesto dello sport, identificato come molto significativo
nella formazione dei pari.
Lo sport può, a nostro avviso essere considerato un fenomeno
psico-sociale perché, se è vero che esso è
strettamente correlato al sistema culturale ed economico, è
pur vero che è un momento classico in cui si esprimono
i valori, i gusti anche secondo rielaborazioni personali.
- Il 77,78% del nostro campione ama lo sport
- il 45,86% preferisce il calcio
- mentre il 25,56 % la pallavolo, questa percentuale evidenzia
forse quanto i ragazzi siano attenti ai successi
della squadra materani di pallavolo femminile (Parmalat)
che milita in serie A.
Da questi dati emerge, anche nella nostra ricerca, come
gli sport preferiti risultano essere solo quelli maggiormente
propagandati dai mass media. La preferenza specifica data agli
sport a squadre esprime il piacere della competizione.
Non meno importante nella formazione
degli interessi è l'ambito che si organizza intorno alle
"fonti di informazioni".
In una società complessa come la nostra è rilevante
la quantità di informazione necessaria, è inevitabile
quindi che si creino delle fonti di informazioni privilegiate
rispetto ad altre. Certamente la più privilegiata è
la televisione, che ha una caratteristica specifica rispetto
al giornale, sia per l'immediatezza dell'informazione, che per
il potere dell'immagine. Le domande relative ai mezzi di informazione
indagano sui programmi televisivi e le letture preferite in
riferimento anche all'ambito familiare.
Il 25,93% segue sempre il telegiornale, mentre il 56,30%
a volte. La lettura di questo dato è analoga a quella
della ricerca siciliana di Perricone (1986):
ãl'episodicità nel seguire il telegiornale potrebbe
essere letta come il risultato di un clima educativo familiare
e scolastico, e forse sociale, che sottolinea nelle problematiche
di attualità un interesse ritenuto solo degli adulti,
dimostrando una ben precisa linea di demarcazione tra adulto
e ragazzoä.
Il film risulta essere lo spettacolo
preferito per il 37,50%, mentre il 19,38% preferisce trasmissioni
su problemi di attualità. Tra i film e preferiti sono
quelli d'avventura per il 37,50% e quelli di tipo
sentimentale (29,41%).
Le notizie che interessano maggiormente sono quelle di attualità
(53,73%), rispetto a quelle sportive e di spettacolo. Câè
da supporre che lâinteresse per lâattualità,
identifichi una ricerca di notizie differenti da quelle proposte
dal telegiornale.
La ricerca di alternative, differenti dal proprio contesto ambientale
e la preferenza per le realtà dei film, possono essere
lette come un bisogno di concretizzare le proprie identificazioni
e come proiezione di una realtà ideale.
Le risposte sulla frequenza della lettura del giornale in classe
dimostra che se il 54,48% non lo fa mai, il 46% solo a volte.
Alla domanda a risposta libera:
quali pensi che dovrebbero essere gli argomenti da dibattere
maggiormente nella tua scuola , i ragazzi del nostro campione
chiedono che si discuta:
- di problematiche giovanili per il 59,25%,
- di argomenti di attualità per il 19%,
- di sesso per il 13,33%
- di rapporto tra genitori e figli per il 8,42%.
Conclusioni
L'emergenza della individualità
dell'adolescente fa sentire il proprio peso: tutto deve essere
messo in discussione, soprattutto le regole della famiglia.
L'egalitarismo, che contraddistingue il bisogno di essere riconosciuti,
fa rispondere che, le regole in famiglia devono essere stabilite
da "tutti di comune accordo".
Il tempo libero dei ragazzi è organizzato prevalentemente
intorno agli hobbies e alle passeggiate, quindi alle risorse
interiori e alla banalità della consuetudine sociale.
Dalle risposte dei ragazzi emerge la necessità della
organizzazione del tempo libero.
La noia si verifica quando
si crea uno squilibrio tra le spinte motivazionali interiori
e le qualità dello stimolo esterno.
Alla luce di queste considerazioni, emerge la necessità
di organizzare interventi nell'ambito dei contesti formativi,
per determinare uno:
- stimolo alla formazione e al
- potenziamento delle capacità del singolo.
La trasformazione del tempo libero in tempo impegnato,
determina l'incontro di generazioni diverse (insegnanti ed alunni),
che si ritrovano a:
- scegliere obiettivi,
- programmare interventi e attività,
che diano una connotazione qualitativa alla vita.
Per i ragazzi può
essere un tempo in cui, abituandosi a prendere iniziative,
e a comunicarle, si possono maturare quelle capacità
di decisioni, di assunzione di responsabilità che sono
gli unici mezzi della crescita personale e collettiva.
La costruzione di un progetto formativo, ad esempio, potrebbe
realizzarsi attraverso l'animazione, ottenendo così la
liberazione del tempo dalla schiavitù del consumismo
e della passività .
Anche il gioco, che rappresenta un momento formativo dei valori,
sia per quanto riguarda la relazione tra i coetanei, sia per
quanto riguarda la strutturazione di particolari capacità
cognitive, creative e morali può essere utilizzato nella
organizzazione del tempo libero.
Lo sport può essere considerato
come un fenomeno psico-sociale; benché strettamente correlato
al sistema culturale ed economico, è un momento classico
in cui si esprimono i valori, e può essere rielaborato
in termini formativi, invece che solo competitivi.
Non meno importante nella formazione
degli interessi è l'ambito che si organizza intorno alle
"fonti di informazioni".
La preferenza data ai films
e l'episodicità nel seguire il telegiornale ci conduce
a considerare:
- la loro concezione del sociale come differente dal proprio
contesto ambientale
- e la fuga dalla realtà, attraverso i processi identificatori
determinati dalle immagini filmiche.
Le scelte dei ragazzi per gli
argomenti da mettere in discussione all'interno della scuola
indicano una netta prevalenza per le problematiche giovanili,
seguite dall'interesse per gli argomenti di attualità,
dalle problematiche relative alla vita sessuale e per ultimo
al rapporto con i genitori.
Le indicazioni fornite da questa
indagine condotta all'interno delle funzioni di osservatorio
del CIC, riportano alla necessità che la scuola organizzi
e progetti al proprio interno anche quelle attività rivolte
all'extra-scolastico.
Riproponendosi come agenzia socio-culturale completa: un microcosmo
strutturato in cui è possibile ritrovare tutte le valenze
formative di cui i ragazzi hanno bisogno.
Gli interessi e atteggiamenti
degli adolescenti, rilevati dallâindagine, relativi a:
¨ CONTESTO
FAMILIARE
¨ SCUOLA
¨ TEMPO LIBERO (gioco,
sport)
¨ FONTI DI INFORMAZIONI
in sintesi possono essere così
schematizzati:
CONTESTO
FAMILIARE
lâadolescente:
- fa emergere la propria
individualità al punto da mettere in discussione le ãregoleä
del contesto familiare
- pretende lâegalitarismo,
sintomo del ãbisognoä di essere riconosciuti
- riconosce lâautorità
paterna nel processo decisionale, purché la ãdecisione
finaleä sia condivisa da tutti
SCUOLA
- ripropone le stesse
problematiche già presenti nel contesto familiare
TEMPO LIBERO
lâadolescente sente
il bisogno di:
- trasformarlo in tempo
impegnato
- organizzarlo in modo
da evitare situazioni di competitività e superiorità
fisica
- organizzarlo su situazioni
che permettono a tutti di essere soggetti umani che operano
ognuno a seconda delle proprie personalità e capacità
- prendere iniziative
e comunicarle, assumendosi responsabilità utili alla
crescita personale e collettiva
a) SPORT:
- preferiti quelli maggiormente propagandati dai mass- media,
come il calcio che esprime il piacere della competizione
- rappresenta un momento di identificazione con alcuni modelli
di comportamento
b) GIOCO
deve contenere le regole:
- per disciplinare il gioco
- per rendere il gioco uguale per tutti
FONTI DI
INFORMAZIONE
- per l'immediatezza
dell'informazione e il potere dell'immagine è
privilegiata la televisione:
a) telegiornale
è seguito in modo episodico poiché le problematiche
di attualità sono ritenute prerogative degli
adulti (ciò
denota una ben precisa linea di demarcazione tra adulto e ragazzo)
b) film è
lo spettacolo preferito poiché attraverso le immagini
consente identificazioni (ciò denota il bisogno
di fuga dalla realtà, poiché il film crea la possibilità
di vivere in una realtà fittizia, con traguardi, scelte
e ruoli che la vita forse non permetterà mai di realizzare)
- Descrizione dei bisogni
I bisogni della nostra
utenza riguardano:
1) personale: - bisogno
degli alunni di essere riconosciuti come soggetti autonomi
FATTORI EXTRASCOLASTICI:
2) educativo-culturale: - bisogno di crescita integrale dellâindividuo
-
riconoscimento delle diversità culturali nel rispetto
del dettato
costituzionale
3) socio-familiare:
-
bisogno di integrazione nel gruppo e nella collettività
-
bisogno di egalitarismo e partecipazione
apprendimento
- rispetto
dei tempi di apprendimento degli alunni
- rispetto dei diversi modi di apprendere
1) metodo di studio e di insegnamento:
- centralità dell'alunno
-
studio di gruppo e di ricerca
-
valorizzazione degli interessi specifici degli alunni nella
scelta dei contenuti
FATTORI SCOLASTICI:
3) relazione con i docenti: - rispetto reciproco docenti/alunni
4) relazione con la scuola: - partecipazione democratica degli alunni alle scelte didattiche,
alle regole e alla gestione scolastica
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